“Bisogna coltivare il nostro giardino”

(Candide, Voltaire)

Questo blog nasce con l’intenzione di raccogliere testimonianze ed opinioni di tutti coloro che hanno potuto o dovuto toccare con mano la realtà del lavoro stagionale sulla costa romagnola. Lo scopo è quello di creare uno spazio in cui possano emergere le prime voci di denuncia ad un SISTEMA DI SFRUTTAMENTO, da considerare come un vero e proprio SCHIAVISMO ESTIVO che persiste indisturbato da decenni a questa parte.

Questa iniziativa è frutto della consapevolezza che i grandi cambiamenti, da sempre auspicati, possono prendere forma solo attraverso LA CONDIVISIONE delle stesse ingiustizie, L’UNIONE e LA SOLIDARIETA di fronte alla medesima condizione. Ancora più importante è la presa di coscienza, da parte di tutti, della situazione a dir poco critica che i lavoratori dipendenti del settore turismo si trovano a dover accettare, convinti del fatto che le retribuzioni siano dopotutto vantaggiose e dunque il gioco valga la candela. Proprio per sfatare questa concezione diffusa, il blog si propone di INFORMARE tutti i lavoratori appartenenti a qualsiasi categoria del settore sui loro REALI DIRITTI, affinché non venga più tollerato il modo in cui i potentati del turismo si arricchiscono, ignorando la dignità degli instancabili lavoratori i quali, per forza di cose, concepiscono il rispetto del contratto come un miraggio e si trovano a dover subire vessazioni quotidiane e ricatti.

Pertanto il blog vuole sensibilizzare oltre che gli addetti ai lavori, coloro che vivono la situazione dall’esterno e che con remissività si limitano a ritenerla qualcosa di assodato ed immutabile. Tutti sanno che laddove sono state intraprese delle battaglie con decisione, come nel caso dei bagnini di salvataggio, i risultati sono stati ampiamente soddisfacenti.

Invitiamo dunque tutti i naviganti ad usufruire del materiale informativo a disposizione ed a rilasciare il loro contributo descrivendo le esperienze vissute, esprimendo punti di vista ed elaborando proposte, proprio come tante piccole gocce che faranno traboccare il vaso.

lunedì 2 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA 02/10/2012

BENVENUTI IN RIVIERA MA.. OCCHIO AL FURTO!

Ringraziamenti: un caro saluto a Rymond Solfanelli per la realizzazione grafica del manifesto

   
 Continua la campagna del Comitato Schiavinriviera contro lo sfruttamento del lavoro stagionale.
    ll nuovo manifesto recita “Occhio al furto!” e  vuole ribadire  le condizioni insostenibili che devono accettare i lavoratori e le lavoratrici stagionali della riviera romagnola: 80 ore settimanali, assenza di  giorno libero, per un salario che nemmeno si avvicina alle tariffe previste dal contratto nazionale, calcolate sulla metà delle ore (fino a 48) e un giorno di riposo. Il nuovo poster del Comitato è presente sulle plance nei comuni di Rimini e Riccione da questo week end.                                                                
    La maggioranza dei lavoratori stagionali, seppur con cifre e percentuali differenti, subiscono un furto rispetto al contatto nazionale e l’integrativo provinciale. Al medesimo tempo sappiamo che solo una minoranza dei lavoratori tenta di recuperare il denaro. In prima istanza perché manca un’informazione precisa e dettagliata su questo aspetto. Inoltre i lavoratori dipendenti non denunciano lo sfruttatore/ladro poiché vivono un rapporto di subordinazione, tanto più che la loro sopravvivenza, ovvero la capacità di pagare l’affitto e le bollette della luce, dipende dal misero salario che percepiscono dal medesimo sfruttatore.
    Nel tentativo di intervenire su questo stato di cose, in queste settimane stiamo fornendo un ausilio materiale a tutti coloro che si preparano ad organizzare le vertenze sindacali, consigliando di denunciare il prima possibile il proprio furto all’ispettore del lavoro. 
    Spesso il contratto è inesistente, tanto più nel caso di lavoratori migranti, oppure “a chiamata,” un espediente utile a nascondere un rapporto di lavoro subordinato, continuativo e ipersfruttato.
    Un vero furto, quindi, ai danni di chi lavora e sostiene il sistema turistico, ma anche a scapito di tutti i cittadini che potrebbero avere maggiori servizi e welfare sul territorio, se Rimini non risultasse tra le città con il reddito più basso dichiarato. Basti pensare a quanto evasione fiscale e lavoro nero o grigio siano strettamente correlati, sviluppando un circuito perverso per cui le amministrazioni locali non intervengono sul nodo del lavoro grigio per non attaccare la pratica dell’evasione fiscale, e viceversa.
    Qualche segnale di cambiamento arriva dalla città di Rimini. Il 5 luglio, a seguito dell’interrogazione comunale promossa dal consigliere di SEL Fabio Pazzaglia, è stato indetto un consiglio comunale tematico per discutere sugli strumenti da adottare per contrastare questi atavici problemi.
    Ci auguriamo che la Giunta Comunale riminese mostri la reale volontà di raccogliere le proposte di Pazzaglia, che sono poi le stesse richieste di chi, lavorando nella stagione estiva, non è ancora nelle condizioni di evitare trattamenti paraschiavistici, senza alcuna tutela e in balia del ricatto.
    Sono richieste di legalità, che si stanno levando in maniera sempre più forte e corale, grazie anche all’attività di altri movimenti come Rumori Sinistri o il Coordinamento per un'altra economia riminese, ma anche a tutti quelli che hanno deciso di dire basta a questo sistema.
    Se queste richieste fossero ignorate, per i politici locali significherebbe prendere le parti degli sfruttatori e dei furbi, che da cinquant’anni a questa parte si sono arricchiti sulle spalle della collettività e del bene comune.
    Se queste urgenze fossero ancora una volta procrastinate, equivarrebbe a dire che “legalità” è una parola vuota, una formula retorica utile soltanto ad alimentare paure verso i migranti, divenendo ufficialmente un concetto rispolverato e utilizzato solo all’occorrenza, per tutelare interessi particolari.
    Diamo appuntamento a tutti al consiglio del Comune di Rimini sul tema del lavoro gravemente sfruttato giovedì 05 luglio alle ore 18.00



Comitato Schiavinriviera.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

bello

Anonimo ha detto...

Nel' albergo Mon Reve a Torre Pedrera si lavora proprio così come ho visto ed il direttore è un ladro che non da ricevute fiscali.