“Bisogna coltivare il nostro giardino”

(Candide, Voltaire)

Questo blog nasce con l’intenzione di raccogliere testimonianze ed opinioni di tutti coloro che hanno potuto o dovuto toccare con mano la realtà del lavoro stagionale sulla costa romagnola. Lo scopo è quello di creare uno spazio in cui possano emergere le prime voci di denuncia ad un SISTEMA DI SFRUTTAMENTO, da considerare come un vero e proprio SCHIAVISMO ESTIVO che persiste indisturbato da decenni a questa parte.

Questa iniziativa è frutto della consapevolezza che i grandi cambiamenti, da sempre auspicati, possono prendere forma solo attraverso LA CONDIVISIONE delle stesse ingiustizie, L’UNIONE e LA SOLIDARIETA di fronte alla medesima condizione. Ancora più importante è la presa di coscienza, da parte di tutti, della situazione a dir poco critica che i lavoratori dipendenti del settore turismo si trovano a dover accettare, convinti del fatto che le retribuzioni siano dopotutto vantaggiose e dunque il gioco valga la candela. Proprio per sfatare questa concezione diffusa, il blog si propone di INFORMARE tutti i lavoratori appartenenti a qualsiasi categoria del settore sui loro REALI DIRITTI, affinché non venga più tollerato il modo in cui i potentati del turismo si arricchiscono, ignorando la dignità degli instancabili lavoratori i quali, per forza di cose, concepiscono il rispetto del contratto come un miraggio e si trovano a dover subire vessazioni quotidiane e ricatti.

Pertanto il blog vuole sensibilizzare oltre che gli addetti ai lavori, coloro che vivono la situazione dall’esterno e che con remissività si limitano a ritenerla qualcosa di assodato ed immutabile. Tutti sanno che laddove sono state intraprese delle battaglie con decisione, come nel caso dei bagnini di salvataggio, i risultati sono stati ampiamente soddisfacenti.

Invitiamo dunque tutti i naviganti ad usufruire del materiale informativo a disposizione ed a rilasciare il loro contributo descrivendo le esperienze vissute, esprimendo punti di vista ed elaborando proposte, proprio come tante piccole gocce che faranno traboccare il vaso.

giovedì 1 gennaio 2009

LE RISPOSTE ALLE NOSTRE DOMANDE


Sul lavoro stagionale interveiene il candidato a sindaco Fabio Pazzaglia, del SEL:
A proposito di maggiore dignità e diritti il mio auspicio è che l’estate riminese 2011 sia diversa da quella del 2010 che fu caratterizzata da un’esplosione d’irregolarità gravi come quelle relative alle strutture alberghiere vedi il caso dei subaffitti degli hotel della riviera. Per evitare nuovi "hotel Mosè", strutture gestite da investitori che si rivelano avventurieri che sfruttano i lavoratori, dobbiamo anzitutto riprendere in mano il concetto di turismo come bene comune.

Chi è preposto alla tutela dei beni comuni deve sapere preventivamente se chi viene ad investire sul nostro territorio è un soggetto economico sano o no. Per farlo occorre puntare su un controllo capillare e incrociato tra amministrazioni, le forze dell'ordine, le categorie, i sidacati, e cittadinanza attiva. Voglio sottolineare anche il tema legato agli orari e gli stipendi degli stagionali.

A Rimini si vive in una bolla culturale per cui il lavoratore stagionale accetta incondizionatamente orari inammissibili. Da un approssimativo calcolo delle ore di straordinario che un lavoratore stagionale fa a settimana, arriviamo senza problemi a 30 o 40 ore. Tutte queste ore, moltiplicate per il minimo sindacale che un lavoratore dovrebbe percepire, farebbe salire lo stipendio ad almeno 2.500 euro mensili. Cifre lontane da quelle reali che oscillano tra i 1.200 e i 1.500 euro. Sono ancora pochi gli stagionali che si rivolgono a chi li può tutelare. Molti degli stagionali non sanno quello che perdono (oltre a livello di busta paga anche a livello di disoccupazione).

Io penso che oltre ai sindacati anche le Amministrazioni devono concorrere all'informazione dei lavoratori sui loro reali diritti. Le istituzioni locali possono aiutare gli stagionali ad affrontare il tema della dignità negata. Altrimenti i lavoratori, per forza di cose, continueranno a concepire il rispetto del contratto come un miraggio e si troveranno spesso a dover subire vessazioni in estrema solitudine.
I lavoratori devono sapere che dove sono state intraprese delle battaglie a tutela dei diritti, con decisione, i risultati ci sono stati e sono stati positvi.

Favorevole al blitz del Paz il candidato della Federazione della Sinistra Cristian Tamagnini: "Hanno perfettamente ragione il movimento “SCHIAVI IN RIVIERA” e il collettivo PAZ a richiamare l’attenzione, in questa campagna elettorale, sulla piaga del lavoro nero e dell’evasione fiscale a Rimini. Quando nel comparto turistico 9 aziende su 10 risultano irregolari, non si può più parlare di mele marce ma di “illegalità eletta a sistema”; occorre avere ben chiaro che questo non è più un problema ma “IL” problema che affligge l’economia riminese.

Il portato di tale fenomeno è enorme e drammatico: lavoratori spremuti come limoni, ingenti risorse sottratte alla collettività, flussi di denaro sporco e infiltrazioni malavitose, aumento degli incidenti sul lavoro, dequalificazione dell’intero sistema dell’accoglienza.

Che fare allora? E’ “eretico” oggi tornare a parlare di impiego di vigili
urbani per coadiuvare gli ispettori del lavoro e aumentare i controlli? Di un tavolo di coordinamento tra istituzioni e categorie economiche per promuovere campagne di denuncia e sensibilizzazione? Di riconoscimento formale delle aziende virtuose e revoca della licenza ai casi più eclatanti di irregolarità? Di appalti pubblici in cui si tenga conto dell’indice di qualità legale delle imprese e non solo del massimo ribasso? No.

E’ solo questione di volontà politica. Chiunque andrà a governare Rimini nei prossimi 5 anni non potrà più esimersi dall’affrontare concretamente questo grave problema. I lavoratori e gli imprenditori seri non tollereranno più connivenze da parte del sistema politico ed economico.



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