BENVENUTI IN RIVIERA MA.. OCCHIO AL FURTO!
Ringraziamenti: un caro saluto a Rymond Solfanelli per la realizzazione grafica del manifesto
Continua la campagna del Comitato Schiavinriviera contro lo sfruttamento del lavoro stagionale.
ll nuovo manifesto recita “Occhio al furto!” e vuole ribadire le condizioni insostenibili che devono accettare i lavoratori e le lavoratrici stagionali della riviera romagnola: 80 ore settimanali, assenza di giorno libero, per un salario che nemmeno si avvicina alle tariffe previste dal contratto nazionale, calcolate sulla metà delle ore (fino a 48) e un giorno di riposo. Il nuovo poster del Comitato è presente sulle plance nei comuni di Rimini e Riccione da questo week end.
Spesso il contratto è inesistente, tanto più nel caso di lavoratori migranti, oppure “a chiamata,” un espediente utile a nascondere un rapporto di lavoro subordinato, continuativo e ipersfruttato.
Un vero furto, quindi, ai danni di chi lavora e sostiene il sistema turistico, ma anche a scapito di tutti i cittadini che potrebbero avere maggiori servizi e welfare sul territorio, se Rimini non risultasse tra le città con il reddito più basso dichiarato. Basti pensare a quanto evasione fiscale e lavoro nero o grigio siano strettamente correlati, sviluppando un circuito perverso per cui le amministrazioni locali non intervengono sul nodo del lavoro grigio per non attaccare la pratica dell’evasione fiscale, e viceversa.
Qualche segnale di cambiamento arriva dalla città di Rimini. Il 5 luglio, a seguito dell’interrogazione comunale promossa dal consigliere di SEL Fabio Pazzaglia, è stato indetto un consiglio comunale tematico per discutere sugli strumenti da adottare per contrastare questi atavici problemi.
Ci auguriamo che la Giunta Comunale riminese mostri la reale volontà di raccogliere le proposte di Pazzaglia, che sono poi le stesse richieste di chi, lavorando nella stagione estiva, non è ancora nelle condizioni di evitare trattamenti paraschiavistici, senza alcuna tutela e in balia del ricatto.
Sono richieste di legalità, che si stanno levando in maniera sempre più forte e corale, grazie anche all’attività di altri movimenti come Rumori Sinistri o il Coordinamento per un'altra economia riminese, ma anche a tutti quelli che hanno deciso di dire basta a questo sistema.
Se queste richieste fossero ignorate, per i politici locali significherebbe prendere le parti degli sfruttatori e dei furbi, che da cinquant’anni a questa parte si sono arricchiti sulle spalle della collettività e del bene comune.
Se queste urgenze fossero ancora una volta procrastinate, equivarrebbe a dire che “legalità” è una parola vuota, una formula retorica utile soltanto ad alimentare paure verso i migranti, divenendo ufficialmente un concetto rispolverato e utilizzato solo all’occorrenza, per tutelare interessi particolari.
Diamo appuntamento a tutti al consiglio del Comune di Rimini sul tema del lavoro gravemente sfruttato giovedì 05 luglio alle ore 18.00
2 commenti:
bello
Nel' albergo Mon Reve a Torre Pedrera si lavora proprio così come ho visto ed il direttore è un ladro che non da ricevute fiscali.
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