“Bisogna coltivare il nostro giardino”

(Candide, Voltaire)

Questo blog nasce con l’intenzione di raccogliere testimonianze ed opinioni di tutti coloro che hanno potuto o dovuto toccare con mano la realtà del lavoro stagionale sulla costa romagnola. Lo scopo è quello di creare uno spazio in cui possano emergere le prime voci di denuncia ad un SISTEMA DI SFRUTTAMENTO, da considerare come un vero e proprio SCHIAVISMO ESTIVO che persiste indisturbato da decenni a questa parte.

Questa iniziativa è frutto della consapevolezza che i grandi cambiamenti, da sempre auspicati, possono prendere forma solo attraverso LA CONDIVISIONE delle stesse ingiustizie, L’UNIONE e LA SOLIDARIETA di fronte alla medesima condizione. Ancora più importante è la presa di coscienza, da parte di tutti, della situazione a dir poco critica che i lavoratori dipendenti del settore turismo si trovano a dover accettare, convinti del fatto che le retribuzioni siano dopotutto vantaggiose e dunque il gioco valga la candela. Proprio per sfatare questa concezione diffusa, il blog si propone di INFORMARE tutti i lavoratori appartenenti a qualsiasi categoria del settore sui loro REALI DIRITTI, affinché non venga più tollerato il modo in cui i potentati del turismo si arricchiscono, ignorando la dignità degli instancabili lavoratori i quali, per forza di cose, concepiscono il rispetto del contratto come un miraggio e si trovano a dover subire vessazioni quotidiane e ricatti.

Pertanto il blog vuole sensibilizzare oltre che gli addetti ai lavori, coloro che vivono la situazione dall’esterno e che con remissività si limitano a ritenerla qualcosa di assodato ed immutabile. Tutti sanno che laddove sono state intraprese delle battaglie con decisione, come nel caso dei bagnini di salvataggio, i risultati sono stati ampiamente soddisfacenti.

Invitiamo dunque tutti i naviganti ad usufruire del materiale informativo a disposizione ed a rilasciare il loro contributo descrivendo le esperienze vissute, esprimendo punti di vista ed elaborando proposte, proprio come tante piccole gocce che faranno traboccare il vaso.

giovedì 21 luglio 2011

IL VIDEO "SCHIAVINRIVIERA"

   Dal 2008 il Comitato Schiavinriviera denuncia e combatte lo sfruttamento dei lavoratori del turismo della Riviera Romagnola, facendo emergere le condizioni di schiavismo cui sono sottoposte migliaia di persone, nella totale indifferenza delle Istituzioni.
   Consapevoli dell’importanza dell’arte come mezzo per percepire ed elaborare le urgenze della realtà quotidiana, abbiamo realizzato questo cortometraggio, forte ed essenziale. Partendo dalla dimensione del gioco, il video contrappone un sistema che non rispetta alcuna regola morale e brucia l’estate di moltissimi giovani e non.
   Per sensibilizzare i cittadini ed informare i lavoratori stagionali sui loro diritti negati abbiamo creato un blog, grazie al quale molti lavoratori hanno potuto raccontare in forma anonima le proprie esperienze e chiedere consigli.
   Ora serve la forza per pretendere la legalità ed ottenere il cambiamento.
   Per questo, il Comitato Schiavinriviera invita i cittadini ed i lavatori stagionali a descrivere precisamente le condizioni di lavoro in particolari aziende, ed offre il proprio supporto nella segnalazione di irregolarità al servizio ispettivo e nell’organizzazione di vertenze sindacali.
Il video è stato ideato e diretto da Lele Marcojanni.
Le musica è di Glauco Salvo.
Ad entrambi va un sentito ringraziamento.

       BUONA VISIONE








2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho 55 anni e sto lavorando in una struttura turistica, ma in amministrazione.
Avere tutti i diritti è importante, come è pure indispensabile trovare un lavoro per la sopravvivenza, come nel mio caso.
Ho chiuso un'attività perchè non sarei riuscita a pagare i contributi di un eventuale dipendente e ho passato due anni da disoccupata, mantenuta dai miei genitori quasi novantenni.
Credo che il problema sia nolto ampio e vada affrontato su diversi fronti: dall'adeguamento delle contribuzioni salariali e fiscali con una conseguente lotta all'evasione e più forze nell'ispettorato del lavoro.

I dipendenti dell'attività in cui lavoro (siamo 45) sono in stragrande maggioranza stranieri e si preoccupano tutti di avere giornate sufficienti per prendere la disoccupazione, poichè con quei soldi riescono a vivere nei paesi dell'Est.

Non è un caso che gli albergatori sono sempre stati denominati "pidocchi rifatti" proprio per la loro ristrettezza mentale: non hanno capito che la disoccupazione nazionale porta meno presenze nnelle loro strutture: loro saranno gli ultimi ad impoverirsi, ma sicuramente non lasceranno un'attività florida ai loro figli....

Anonimo ha detto...

Sin da quando ho fatto la prima stagione estiva negli anni 70 è sempre stato così, adesso leggo che la situazione è peggiorata perchè gli extracomunitari (miseri ahime anche loro), si accontentano di situazioni peggiorative a causa della loro peggiore qualità della vita nel loro paese, non me ne vogliano è chiaro che deteriorano una situazione già triste qua da noi.