“Bisogna coltivare il nostro giardino”
(Candide, Voltaire)
Questo blog nasce con l’intenzione di raccogliere testimonianze ed opinioni di tutti coloro che hanno potuto o dovuto toccare con mano la realtà del lavoro stagionale sulla costa romagnola. Lo scopo è quello di creare uno spazio in cui possano emergere le prime voci di denuncia ad un SISTEMA DI SFRUTTAMENTO, da considerare come un vero e proprio SCHIAVISMO ESTIVO che persiste indisturbato da decenni a questa parte.
Questa iniziativa è frutto della consapevolezza che i grandi cambiamenti, da sempre auspicati, possono prendere forma solo attraverso LA CONDIVISIONE delle stesse ingiustizie, L’UNIONE e LA SOLIDARIETA di fronte alla medesima condizione. Ancora più importante è la presa di coscienza, da parte di tutti, della situazione a dir poco critica che i lavoratori dipendenti del settore turismo si trovano a dover accettare, convinti del fatto che le retribuzioni siano dopotutto vantaggiose e dunque il gioco valga la candela. Proprio per sfatare questa concezione diffusa, il blog si propone di INFORMARE tutti i lavoratori appartenenti a qualsiasi categoria del settore sui loro REALI DIRITTI, affinché non venga più tollerato il modo in cui i potentati del turismo si arricchiscono, ignorando la dignità degli instancabili lavoratori i quali, per forza di cose, concepiscono il rispetto del contratto come un miraggio e si trovano a dover subire vessazioni quotidiane e ricatti.
Pertanto il blog vuole sensibilizzare oltre che gli addetti ai lavori, coloro che vivono la situazione dall’esterno e che con remissività si limitano a ritenerla qualcosa di assodato ed immutabile. Tutti sanno che laddove sono state intraprese delle battaglie con decisione, come nel caso dei bagnini di salvataggio, i risultati sono stati ampiamente soddisfacenti.
Invitiamo dunque tutti i naviganti ad usufruire del materiale informativo a disposizione ed a rilasciare il loro contributo descrivendo le esperienze vissute, esprimendo punti di vista ed elaborando proposte, proprio come tante piccole gocce che faranno traboccare il vaso.
2 commenti:
Ho 55 anni e sto lavorando in una struttura turistica, ma in amministrazione.
Avere tutti i diritti è importante, come è pure indispensabile trovare un lavoro per la sopravvivenza, come nel mio caso.
Ho chiuso un'attività perchè non sarei riuscita a pagare i contributi di un eventuale dipendente e ho passato due anni da disoccupata, mantenuta dai miei genitori quasi novantenni.
Credo che il problema sia nolto ampio e vada affrontato su diversi fronti: dall'adeguamento delle contribuzioni salariali e fiscali con una conseguente lotta all'evasione e più forze nell'ispettorato del lavoro.
I dipendenti dell'attività in cui lavoro (siamo 45) sono in stragrande maggioranza stranieri e si preoccupano tutti di avere giornate sufficienti per prendere la disoccupazione, poichè con quei soldi riescono a vivere nei paesi dell'Est.
Non è un caso che gli albergatori sono sempre stati denominati "pidocchi rifatti" proprio per la loro ristrettezza mentale: non hanno capito che la disoccupazione nazionale porta meno presenze nnelle loro strutture: loro saranno gli ultimi ad impoverirsi, ma sicuramente non lasceranno un'attività florida ai loro figli....
Sin da quando ho fatto la prima stagione estiva negli anni 70 è sempre stato così, adesso leggo che la situazione è peggiorata perchè gli extracomunitari (miseri ahime anche loro), si accontentano di situazioni peggiorative a causa della loro peggiore qualità della vita nel loro paese, non me ne vogliano è chiaro che deteriorano una situazione già triste qua da noi.
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